Li avevamo lasciati due anni fa, quando i Buñuel travolsero come un fulmine a ciel sereno la scena musicale italiana. Metafora che rispecchia anche l’attività live del gruppo che, a seguito della pubblicazione di “A Resting Place For Strangers”, fu protagonista di un breve tour di pochissime date. Pochi fronzoli, poco tempo, un segnale ancora indelebile per gli appassionati del noise rock statunitense degli anni Novanta.
“The Easy Way Out” di fatto continua il discorso interrotto due anni fa, ma a formula invertita: al contrario del debutto, infatti, in questo lavoro sono le parti più cadenzate a trovare spazio rispetto ai brani caratterizzati da ritmi più veloci e punk, al punto che su quella “Shot” incisa in collaborazione con Kasia Robinson, che vedremo duettare in “The Roll”, si svolta dal noise rock alle atmosfere più consone al movimento Riot grrrl.
“The Easy Way Out” dura poco, meno di 40 minuti, ma ben quattro tracce superano i quattro minuti di durata. E in questi brani si descrive meglio il mood dei Buñuel del 2018: un combo conscio delle proprie potenzialità e che, pur non disdegnando i ritmi veloci (“Happy Hour”, “Dial Tone” che vede alla voce Pierpaolo Capovilla), è consapevole di dare il meglio in una musica dall’incidere lento ma inarrestabile e nel quale la ritmica ricopre un ruolo di primaria importanza, con la voce di Eugene Robinson che è un vero e proprio secondo strumento a corde (vocali) insieme all’attrezzatura del poliedrico Xabier Iriondo.
Un lavoro che inizia pesante e finisce pesantissimo, con le tracce “Boys to Men” e la coppia conclusiva “Where You Lay” e “Hooker” a sigillo di un album che non aggiunge e toglie nulla alla pur breve carriera dei Buñuel. Una clamorosa vittoria per un progetto che già al secondo lavoro poteva cadere nella trappola dell’autoriciclo.