Mondo, per cortesia, fermati che voglio scendere. Perché sto delirio collettivo per (quel)la (cosa che viene spacciata per) reunion degli Abba lo trovo una cosa inconcepibile e, se dovesse servire, un segnale ulteriore che il mondo della musica sta diventando ormai un grandissimo OASIS dove si è superato ampiamente il neanche tanto labile confine del ridicolo.
To cut a long story short: gli Abba tornano dopo 35 anni (in realtà negli anni qualche sporadico come back lo hanno fatto) con due nuovi pezzi e un tour mondiale dove presteranno la voce ai loro alter ego digitali. Sui pezzi non ci sono dubbi: con le camionate di soldi che i quattro scandinavi hanno raccattato negli anni tra royalty varie e merchandise, oltre al foraggio che arriverà dalla propria etichetta discografica, avranno reclutato i migliori produttori e songwriter sulla piazza per delle canzoni da Operazione Nostalgia che verranno acclamate dal pubblico a priori solo perché c’è scritto Abba sopra.
Ciò che rende ridicolo tutto il progetto reunion, e che conferma che gli Abba tornano con un format orripilante, e che saranno protagonisti di un tour mondiale nel quale le loro voci accompagneranno le performance dei loro avatar. Sì, avete capito bene: non si presenteranno sul palco di persona ma con quattro alias digitali.
Ora, ok la nostalgia, ok il rivivere periodi passati o toccare di prima persona un’epoca nella quale non si era nemmeno nati, ok che i dischi non si vendono più quindi qualche alternativa tocca trovarla, ma ritorni di questo tipo più che eventi si possono descrivere come delle vere e proprie baracconate senza senso alcuno. Con questa mossa commerciale gli Abba riescono a fare quello che finora i Kiss sono riusciti a fare con soli due componenti, quel Tommy Thayer partito da una tribute band e catapultato di colpo nel gruppo che omaggiava ed Eric Singer che ha preso il posto di Peter Criss anche nel face painting. E parliamo di una band che, se potesse, farebbe anche i preservativi col suo br.. Ah no lo hanno già fatto.
La scelta di riproporsi in questa formula può far pensare ai più maligni che il tutto in realtà è una farsa nel vero senso della parola: chi decide di tornare dopo un lungo silenzio, infatti, non deve avere alcuna paura di mostrarsi al pubblico. Le rughe sul viso e i capelli bianchi, e l’impegno fisico per un tour mondiale su di un palco (citofonare ai contemporanei Paul McCartney, Rolling Stones e Bruce Springsteen), avrebbero infatti reso più sincera e onesta l’intera operazione, mentre ora il tutto ha l’aria di essere un modo per accumulare ancora più soldi. Come se i diritti di “Mamma mia”, la pièce teatrale, non bastassero.
Ma non preoccupatevi: la “reunion” è stata annunciata oggi ma si terrà tra diversi mesi. I brani inediti saranno proposti in uno show televisivo esclusivo sulla NBC e BBC a dicembre e il “tour” arriverà non prima del 2019. Per ora una cosa è certa: di fronte a queste farse, la frase “meno Abba più Abbath” è quanto mai attuale.