Netflix e Amazon riscrivono le regole dei contenuti musicali inediti

La friuzione di contenuti in streaming, partendo da iTunes che già nel 2005 iniziò a vendere contenuti video tramite la sua piattaforma e arrivando a Netflix e Amazon, ha rivoluzionato in maniera copernicana il modo di intendere il mercato dei media televisivi. E, anche se è sempre bello rivedersi per l’ennesima volta alcune puntate clamorose di “Seinfeld” senza dover ricorrere alle repliche o a registrazioni in VHS di dubbia qualità, la vera partita si gioca sui contenuti inediti o sulle esclusive.

In questo ambito Netflix la fa da padrone, sfoderando alcune delle migliori serie TV in circolazione (“Stranger things” o quelle legate all’universo Marvel, per citare degli esempi) e film veri e propri, come il recente “Sulla mia pelle” sulla storia di Stefano Cucchi. In ambito musicale anch’essa sta proponendo del materiale, partendo da biografie (“Gaga: five foot two” dedicata a Lady Gaga o “I’ll sleep when I’m dead” su Steve Aoki), documentari (“Rapture”, “Hip hop evolution” e, pur in forma romanzata, “The get down”) e live (“Justin Timberlake and the Tennessee Kids”).

Ad alzare l’asticella sull’argomento è stata Amazon che lo scorso weekend ha pubblicato del materiale esclusivo su Jack White, noto per i suoi trascorsi con i White Stripes e uno dei nomi più caldi del rock internazionale. Con un preavviso di una decina di giorni, venerdì 21 settembre sono stati resi disponibili sulle piattaforme Amazon Music e Prime Video per gli abbonati un EP e un video live.

Mentre l’EP può essere quasi trascurato non essendoci presenti inediti di alcun tipo, ben più interessante è il documentario “Jack White: Kneeling at the Anthem DC”, un vero e proprio videoracconto che narra un’intera giornata di Jack White a Washington DC il 30 maggio, giornata nel quale ha tenuto un secondo concerto sold out all’interno del tour di supporto a “Boarding House Reach”. Il documentario, della durata di poco meno di un’ora, conferma l’attitudine e le intenzioni del colosso di Jeff Bezos: il voler puntare ad entrare in settori come leader grazie ad un prodotto di qualità elevata.

“Jack White: Kneeling at the Anthem DC” inizia in un break pomeridiano di fine maggio al Liceo Wilson, location nella quale la band suonerà un secret show nel giardino comune. A guardarli un gruppo di studenti, tutti sorpresi e alcuni molto esaltati dall’inaspettato concerto, sentimento racchiuso in alcune brevi interviste ai teenager mostrate poco prima dei titoli di testa. Già con l’iniziale “Over and over and over” si intuisce il percorso di questo live: un audio non esente da difetti e un video che ti catapultano direttamente nell’esperienza di un suo concerto. Non ci sono riprese pulite, anzi, si è preferito dare spazio ad un approccio più grezzo e sincero. Leggasi: come dovrebbe essere girato un live.

Il concerto, che non sarà proposto nella sua interezza, è inframmentato da alcuni segmenti di vita quotidiana ed interviste che contestualizzano al meglio la vita di un artista in tour. Nelle chiacchierate, che vedono coinvolti anche i componenti della backing band, White parla della scena musicale di Washington DC, con apprezzamenti ai Bad Brains e intenzioni sulla possibilità di ristampare materiale in vinile di quell’epoca con la sua Third Man Records, e sulla personale scelta di bandire l’utilizzo degli smartphone durante i suoi concerti (“pensavo fosse vista negativamente, invece è stata apprezzata”). Il tutto frammentato dai già citati momenti di vita quotidiana come le sue considerazioni sul cinema del passato o il simpatico siparietto che lo vede ad una pompa di benzina con una Tesla.

La scaletta ripesca materiale dall’intera carriera di White: oltre al suo repertorio solista, troveranno spazio anche canzoni di Dead Weather, The Raconteurs e White Stripes. E proprio “Seven nation army”, il brano più conosciuto dell’ultimo gruppo, chiude alla perfezione “Jack White: Kneeling at the Anthem DC”, con la scelta di mescolare riprese del concerto e del secret show nel Liceo Wilson, con il coro di studenti e fan a dare la chiusura ad un’esperienza notevole. E che, nel suo piccolo, ha ribadito le poche e semplici regole di come deve essere prodotto un live di un artista.