Gli Slaves e altri sette duetti che val la pena conoscere

Gli Slaves torneranno in Italia sabato 27 ottobre 2018 a quasi un anno dalla loro ultima esibizione in Italia di supporto ai Kasabian. Il concerto, che si terrà a Bologna presso Zona Roveri, è una delle poche date italiane che la band britannica ha fatto sin dalla sua fondazione nel 2012. Tre dischi in tre anni ed un successo sempre più crescente, che li ha portati ad ottenere importanti riscontri anche Oltreoceano.

In occasione dell’arrivo in Italia degli Slaves, rispolveriamo sette duetti più o meno rinomati (ma non conosciutissimi, non troverete White Stripes e Daft Punk per dire) che vale la pena conoscere o ripescare dal proprio archivio discografico. O da Spotify.

DZ Deathrays

Gli australiani sono in giro da quasi dieci anni e passarono anche per l’Italia per una fugace apparizione ad un festival. Ad inizio anno è uscito il loro terzo studio album “Bloody Lovely”.

Disco consigliato: Bloodstreams (2012)

Sleaford Mods

Da molti definiti come l’ultima grande band punk, i due ragazzi delle Midlands britanniche sono il megafono delle periferie del Regno Unito, con uno stile musicale veramente crossover (spaziano dal post punk al reggae, passando per basi minimali) sul quale dominano le liriche di Jason Williamson.

Disco consigliato: Divide and Exit

Chase And Status

Un gruppo che alcuni anni fa collaborò proprio con gli Slaves per il singolo “Control”. Famosissimi in patria ma praticamente sconosciuti all’estero, il duo londinese ha pubblicato dieci anni fa il debutto “More than alot” per poi consolidarsi con il ruolo di band drum’n’bass capace però di costruire anche pezzi che possono piacere ad un gruppo più rock.

Disco consigliato: No More Idols

Bud Spencer Blues Explosion

Questi non dovrebbero di stare in questa lista perché meriterebbero un successo molto più ampio di quello attuale. Il duo composto da Cesare e Adriano è e rimane una delle cose più belle del rock nazionale.

Disco consigliato: Vivi Muori Blues Ripeti (Per non dire tutti)

Crystal Castles

Una delle cose più clamorose capitate alla musica del Terzo Millennio arriva dal Canada. Band che ha fatto del caos in forma elettronica la sua bandiera e delle esibizioni live letteralmente anarchiche il loro manifesto. Una storia intensa ma travagliata, con la cantante Alice Glass che nel 2014 lascerà il gruppo.

Disco consigliato: Crystal Castles II

Death From Above 1979

Anche loro dal Canada, anche loro dalla storia travagliata che ha portato prima ad uno scioglimento e poi ad una reunion, per chiudere con un cambio di nome, avvenuto con l’ultimo album “Outrage! Is Now”. Come per gli australiani DZ Deathrays, il loro punk mette da parte ogni eleganza per presentarsi nella sua parte più grezza, ma non dimenticando l’appeal radiofonico.

Disco consigliato: You’re a Woman, I’m a Machine

She & Him

AKA il gruppo di Zooey Deschanel. Fuori dal seminato rispetto ai gruppi proposti sopra, ma non meno interessante. Un indie che in realtà flirta molto più di quanto sembra con il pop e con una certa tradizione folk statunitense. Un gruppo ideale per una playlist chill out.

Disco consigliato: Volume One

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