Mentre per buona parte della stampa il concerto di Salmo alla Beach Arena di Lignano Sabbiadoro verrà ricordato per essere quello dello “spray al peperoncino”, per gli appassionati di musica non è che un nuovo tassello che certifica sempre di più il ruolo fondamentale di Salmo nella scena crossover nazionale. Sì, perché quando in molti si focalizzano sulle vendite trascurando la dimensione live, l’artista sardo invece si dimostra sempre più come uno che cura entrambe le dimensioni del suo essere musicista.
E nella dimensione di band, niente da dire, Salmo è ad oggi il numero uno sulla piazza del genere. Ed è lui stesso a suggellare ciò quando, nell’encore finale, si rende protagonista di un medley dedicato al recente “Mixtape 4” che, pur essendo infarcito di hit come quella “Mammastommale” diventata in questi giorni disco d’oro ed essendo caratterizzato da un’attitudine fun che chiude alla perfezione la serata, non esce vincitore in un confronto con il concerto vero e proprio che lo ha visto protagonista nell’ora precedente. Un’ora di concerto tiratissima se non fosse per le due interruzioni sopra citate e per le brevi interruzioni per accertarsi dello stato di salute di alcuni fan durante i frequenti moshpit durante lo show, non ridotti al classico wall of death in coda ad “Hellvisback” in questa occasione trasformato in circle pit, sempre a conferma del fatto che Salmo al rap ci è arrivato dopo una lunga gavetta in altri generi.
“90min”, “Mic Taser”, “Stai Zitto”, “Russell Crowe”, “S.A.L.M.O.” si alternano ad episodi più radiofonici come “Cabriolet” o “Il Cielo Nella Stanza”. Salmo è anche un grande citazionista e se alcune cose passano sottopiano, lasciano il segno il riferimento a Sarabanda e l’Uomo Gatto per introdurre il riff di “1984” o l’ormai leggendario beat di “HUMBLE” di Kendrick Lamar, per non elencare tutte quelle che emergono dalle liriche delle varie canzoni.
Con un tour che continuerà ancora fino a settembre, una cosa è ormai assodata: pur essendo uno dei “vecchi” sulla piazza, Salmo è uno che ha molto da insegnare a colleghi più vecchi e più giovani. Non sarà visto di buon occhio dai puristi del genere, e ne è la dimostrazione il dissing social tra lui e il collega Luché, ma il riuscire a ottenere un successo trasversale frutto di tanto olio di gomito e gavetta dimostra, come già detto più volte qui sopra, che come Salmo almeno in Italia non c’è nessuno.