Kanye West realizza la sua più grande Beautiful Dark Twisted Fantasy. Agli sgoccioli di un 4 luglio molto caro ai cittadini statunitensi, il rapper ha ufficializzato la sua candidatura alla Presidenza degli Stati Uniti D’America. Le elezioni, in programma per il prossimo novembre, vedono tra i pretendenti principali il presidente uscente Donald Trump e lo sfidante più accreditato, il democratico Joe Biden.
Per chi ha seguito, soprattutto negli ultimi anni, le scorribande extramusicali di West, la notizia di oggi non arriva assolutamente come un fulmine a ciel sereno. Le ambizioni di diventare POTUS (President Of The United States) dell’artista originario di Atlanta popolano le pagine di riviste e siti web da ormai diversi anni. Molto recente (2018) il supporto pubblico a Donald Trump, con tanto di cappellino Make America Great Again, che decise di ritirare poco dopo per un evidente fraintendimento dell’utilizzo della sua figura pubblica. Ma basta andare indietro al 2015 per registrare il suo primo interesse per una delle cariche politiche più importanti ed influenti nel Globo.
La vera sorpresa è che West abbia deciso di candidarsi già alle presidenziali del 2020, non con l’investimento di uno dei grandi partiti ma come indipendente. In molti davano per certa una sua candidatura per le prossime presidenziali, quelle del 2024, in quella che sembrava una sfida già scritta con Dwayne “The Rock” Johnson, attore che anch’esso sta lavorando per diventare il Presidente degli Stati Uniti, in maniera più nascosta e meno appariscente.
I limiti della candidatura da indipendente possono non essere un problema per una figura mediatica del calibro di West: i soldi non gli mancano e con la moglie, Kim Kardashian, godono di un seguito popolare che non sarebbe difficile per loro da trasformare in consenso politico. Non manca inoltre il supporto di alcuni soggetti facoltosi ed importanti dell’economia a stelle e strisce, sia in ambito artistico (molti rapper sono pronti a dare a lui il supporto e, in un passato nemmeno tanto prossimo, Taylor Swift sarebbe stata pronta a metterci la faccia, anche nel ruolo di vicepresidente) ma anche in ambito economico, ultimo tra tutti il leader di Tesla e Space X Elon Musk.
Il grosso inghippo che West deve affrontare per questo traguardo è meramente di tipo burocratico. In molti hanno già fatto notare che la presentazione di una candidatura in alcuni Stati non è già possibile da alcuni giorni; inoltre, in un periodo storico come quello contemporaneo caratterizzato da lockdown e distanziamenti sociali, una raccolta di firme in uno strettissimo arco temporale può essere una sfida difficile da vincere anche per una figura come quella di West.
In molti hanno infatti pensato a questa come una semplice mossa pubblicitaria per tornare a far girare il suo nome in vista di una nuova pubblicazione. Risale a pochi giorni fa “Wash Us In The Blood”, il suo nuovo singolo che lo ha visto collaborare con Dr.Dre e Travis Scott. Un brano dalla forte connotazione politica che in pochi minuti ha dimostrato che Kanye West, pur con tutte le vicende musicali e personali vissute negli ultimi anni, dal lato artistico è ancora un riferimento sulla piazza. E un genio difficile da arginare a livello comunicativo.