Qui dentro ad Example vogliamo bene come un fratellone maggiore: abbiamo ballato con una delle più clamorose hit dance uscite negli ultimi cinque anni e siamo stati alla data di Milano dello scorso anno, quando promosse davanti a poca gente il suo ultimo lavoro “The Evolution Of Man“. A due anni dal precedente capitolo, il nostro amicone Elliot John Gleave torna con “Live Life Living”, primo disco per major dopo una vita da indipendente.
Un disco che, oltre a sancire il passaggio dalla Ministry Of Sound al colosso Sony (si è infatti accasato alla Epic Records), rompe con i precedenti quattro lavori: la matrice hip hop, che lo ha reso uno degli MC britannici più quotati insieme a Plan B e Professor Green, viene ridotta al minimo. Lo spazio principale è infatti prerogativa delle linee melodiche, che accompagnano una serie di brani che viaggiano tra la Eurodance degli anni Novanta alla più moderna EDM. Come da tradizione, i brani più significativi restano i singoli: “All The Wrong Places”, brano di lancio, e “Kids Again” sono delle vere bombe. Il resto scorre via senza infamia e senza lode, anche se le ombre sono maggiori delle luci: basti pensare a quella “One More Day (Stay With Me)”, brano house che in più punti suona come già sentito.
Il debutto su major di Example non convince del tutto: anche se dal lato dei singoli Elliot Gleave resta tra i numeri uno della dance, il resto dei pezzi non mantiene l’alto livello che si raggiunge nella media distanza. Al quinto disco della carriera, quello che poteva sembrare un difetto degli esordi sembrerebbe, a questo punto, voler assumere i connotati di una vera cronicità. Grande incompiuto.