American Hi-Fi – Blood And Lemonade

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La cosa peggiore per un gruppo è scrivere una traccia capace di entrare nell’immaginario collettivo al punto che ti viene incollata addosso vita natural durante. Di casi di questo tipo ne è piena la storia della musica, e nel trappolone son caduti anche gli American Hi-Fi: puoi fare un ritorno con una sua dignità come “Blood And Lemonade”, ideale continuazione di un’evoluzione iniziata sin dall’avvio di carriera, ma per le masse resterai sempre ‘quelli della one-hit wonder “Flavor Of The Weak”‘.

“Blood And Lemonade” non è un’uscita che vuole richiamare al passato degli American Hi-Fi: la band di Boston è diventata grande e da quel pop-punk che al debutto li catapultò nelle vette di Billboard (trovarono spazio anche nella soundtrack di “American Pie 2”) i ragazzi hanno svoltato, trasformando la loro proposta in una adatta al vasto mercato delle stazioni radiofoniche rock nordamericane e, perché no, ad un pubblico più adulto.

Non vale la pena citare un singolo pezzo per “Blood And Lemonade”: tutti i brani presenti meritano l’ascolto, tra episodi più heavy (come il palm mute del singolo “Golden State” e l’energica “Amnesia”) e power ballad come la conclusiva “No Ordinary Life”. Non mancano gli ottimi spunti, come il riuscito ritornello dell’iniziale “Armageddon Days” e l’intro di “Coma”. Non è pervenuto, invece, il singolo di traino che relega, sfortunatamente, gli American Hi-FI nel gruppo degli one-hit wonder per molti, soprattutto qui in Italia. Ed è un peccato vedere sminuita così una continua evoluzione che dura ormai da cinque dischi: la conferma che un rock come quello degli anni Novanta manca troppo nel panorama internazionale.

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