Le dieci reunion che vorremmo diventassero realtà

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Reunion: è questa la parola che ha caratterizzato buona parte dell’industria discografica del Terzo Millennio. Ne abbiamo viste di tutte i colori, da quelle che erano attese da almeno un ventennio (Police, Stone Roses, Guns N Roses) a quelle di band che avevano dominato il decennio precedente (Take That, Blur), passando per nomi che sono caratterizzati da diversi ritorni (Beach Boys e la reunion della lineup storica del 2012, Fleetwood Mac) e a band che si sono ritagliate un ruolo di nicchia nel panorama indipendente (The Jesus And Mary Chain, Pixies, My Bloody Valentine, Pavement, The Jesus Lizard).

All’appello ne mancano però ancora diversi; ne abbiamo selezionati dieci che spaziano su tutti i generi, da quelli più mainstream ad artisti di spicco della scena indipendente. Sono state escluse chiaramente quelle reunion già avvenute nel recente passato (Rage Against The Machine, i già citati Police) e quelle che sono diventate impossibili per il decesso di qualche colonna portante (Jackson 5, NWA, Joy Division, Deep Purple), con alcune grossissime eccezioni che non potevano essere assolutamente lasciate fuori. Per non fare un torto a qualcuno, la lista verrà presentata in rigoroso ordine alfabetico.

DIRE STRAITS – Scioglimento 1995

Reunion che serve più per rispolverare uno dei marchi più importanti del rock anni Ottanta, visto che il gruppo è spesso stato identificato con il suo leader Mark Knopfler, chitarrista e cantante protagonista negli ultimi vent’anni di una grande carriera solista. Il ritorno dei Sultani dello Swing però potrebbe creare qualche coccolone ai fan storici del gruppo.

FREE – Scioglimento 1973

La band più sottovalutata del rock inglese, capace di ottenere il successo solamente dopo la pubblicazione del leggendario singolo “All Right Now”. Un nome di culto della scena britannica che ha vantato quel bomber di Paul Rodgers come frontman, una delle voci più potenti d’Oltremanica poi nei Bad Company e, nel terzo millennio, in quella formazione dei Queen tanto discussa quanto esplosiva in sede live. Certo, Paul Kossoff non può tornare nella formazione (è morto nel 1976), ma perché non chiamare Brian May? D’altronde il favore glielo restituì già tempo fa e non fu per niente male..

HÜSKER DÜ – Scioglimento 1988

La band che ha codificato un certo modo di fare rock che ha permesso a molti artisti dagli anni Novanta in avanti di fare i grandi soldi. Non ci fosse stato un disco come “New Day Rising”, molto probabilmente i Foo Fighters suonerebbero un altro genere. Del terzetto il solo Bob Mould è riuscito a ritagliarsi un’importante carriera post-Hüsker Dü, tra Sugar e attività solista. Di reunion si è iniziato a parlare nei mesi scorsi, ma per ora il ci si è limitati all’apertura del webstore ufficiale del gruppo. E, visto il ritorno di Bob Mould con un nuovo disco, ogni sogno di ritorno slitta almeno al 2017.

THE JAM – Scioglimento 1982

I The Jam sono gli Hüsker Dü del rock inglese: se non ci fossero stati loro molto probabilmente non si sarebbero mai formati gli Arctic Monkeys, per fare un nome a caso, e i The Strokes farebbero tutt’altra musica. Tanto attesa da fan e stampa quanto prontamente rifiutata dagli stessi componenti, tra cui quel Paul Weller che decise 34 anni fa di interrompere il progetto che si ritrovò solamente in occasione di una mostra sul gruppo che si tenne a Londra. Ed è un peccato perché, molto probabilmente, tra tutti i gruppi qui citati sarebbero quelli che farebbero dal vivo la miglior figura.

LED ZEPPELIN – Scioglimento 1980

Sì ok, di one-off reunion ne han fatte diverse (due negli anni Ottanta, una nei Novanta e il concerto vero e proprio del 2007), ma solo il ritorno live del Terzo Millennio fu degno della fama di una delle rock band più iconiche di sempre. Le altre volte furono infatti minate da polemiche o da performance imbarazzanti, Live Aid docet. Certo è che di soldi in ballo per un eventuale ritorno ce ne sarebbero a bizzeffe, cose che renderebbero ridicolo anche il recente ritorno dei Guns N Roses. A quanto pare, c’è un solo grosso ostacolo a questo traguardo e si chiama Robert Plant. E, secondo fonti attendibili, sarebbe insormontabile.

OASIS – Scioglimento 2009

La dinamica che portò allo scioglimento fu una delle cose più ridicole dello scorso decennio ma, a conti fatti, perfettamente in linea con gli imprevedibili caratteri dei fratelli Gallagher. Di reunion del combo di Manchester se ne parla sin dai momenti successivi allo scioglimento (storia vera) e ora il clima pare più disteso rispetto all’estate 2009. Certo, il ritorno di coloro che riuscirono ad imballare Knebworth per due sere di fila, radunando più di 300mila anime in totale, è possibile a delle semplici condizioni: un singolo scritto da Paul McCartney e 20 milioni di sterline. Per singola esibizione.

PINK FLOYD – Scioglimento 1985

No, non è un errore di battitura: la reunion tanto sognata è infatti quella della lineup storica che, tra il 1970 e la prima metà degli anni Ottanta, ha lasciato in dote veri e propri monumenti della Musica come “The Dark Side Of The Moon” e “The Wall”. Di reunion ce ne furono due, nel 2005 in occasione del Live 8 e nel 2011 alla O2 Arena di Londra, ed entrambe verranno ricordate come esperienze indimenticabili. Inoltre le due colonne portanti del gruppo, Roger Waters e David Gilmour, stanno dimostrando in questi anni uno stato di salute e una maturità artistica ancora a livelli stellari. Un ritorno per un ultimo tour andrebbe sold out istantaneamente, poco ma sicuro.

REM – Scioglimento 2011

La prima band che ruppe il muro tra underground e mainstream, così importante per una certa scena musicale al punto di esser citata da Kurt Cobain dei Nirvana come una delle sue preferite. Autori di una serie di album clamorosi, decisero di porre fine alla storia nel 2011 in maniera amichevole. Ciò non significa che una reunion della band di “Losing My Religion” possa arrivare da un momento all’altro: interpellato sull’argomento, Michael Stipe ha sempre rimbalzato la richiesta. Con grande stile, ma come Robert Plant pare non sia intenzionato a cambiare idea.

THE SMITHS – Scioglimento 1987

L’esempio più eclatante di band dalla carriera sfavillante, capace di ottenere tantissimo in pochi anni (cinque) e di tracciare la strada a moltissime altre degli anni successivi, ma che non si riunirà per nulla al mondo. Non è bastata la proposta del Coachella di fornire un catering vegetariano alcuni anni fa, e, anche se Johnny Fuckin Marr ha detto che la cosa potrebbe avvenire tra una decina d’anni, sull’argomento Morrissey è stato piuttosto esplicito: piuttosto si mangerebbe un suo testicolo

https://www.youtube.com/watch?v=gVv94T5LF0c

TALKING HEADS – Scioglimento 1991

Altro gruppo che ha dettato la via della new wave d’Oltreoceano degli anni Ottanta con le sue sonorità all’avanguardia. Reunion che però difficilmente potrà avvenire, e tutto ciò per colpa di David Byrne, unico componente capace di ottenere grande successo da solista negli ultimi venticinque anni. E diciamola tutta: meglio fare nuova musica con St. Vincent piuttosto che vivere di nostalgia dei tempi passati…

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