Pur essendo praticamente ignorati in Italia (non fanno un live da diversi anni e, raramente, scendono nello Stivale per dei DJ Set), “Tribe” di Chase And Status è tra i dischi più attesi nel mercato discografico d’Oltremanica. Sì, perché in Regno Unito il duo è uno dei nomi più grossi e rispettabili della scena elettronica più commerciale, capace di fare un tour sold out nei palasport e, senza un disco da promuovere, riempire grandi spazi britannici come la Alexandra Palace londinese.
“Tribe”, per chi è un fan del gruppo, presenta già alcuni brani noti da diverso tempo. Ben quattro singoli sono stati pubblicati tra il 2016 e la prima parte del 2017 e, alla conta finale, tracce come “Control” (pezzo inciso con gli Slaves), “All Goes Wrong” e “Love Me More”, incisa con Emeli Sande, sono forse i pezzi più riusciti dell’intero lotto. Sì, perché anche “Tribe” presenta il solito difetto che è un vero e proprio fil rouge nell’intera carriera del gruppo: non riuscire a fare un disco bello nel suo complesso, ma una raccolta che si divide tra alcuni brani clamorosi e tracce che invece si dimenticano dopo un paio di ascolti.
Dopo “Brand New Machine”, che ha visto la band staccarsi dalla drum n bass, con il nuovo lavoro i britannici tornano alle atmosfere dei primi dischi, mostrando quella che è la loro anima: incidere hit da classifica non dimenticando però quei club da dove sono emersi. E non si spiegherebbe altrimenti il fatto che in questo lavoro si trovino canzoni come “Tribes”, “Step Away” e la conclusiva “Know Your Name”, perfette per una serata a base di DnB al Ministry Of Sound, e singoli che potrebbero tranquillamente trovare spazio nelle playlist di BBC Radio. Un’anima dalle due sfaccettature nella quale però manca la classe dei Rudimental (con “Real No More” che di fatto ne è uno scimmiottamento) o la muscolarità di quei Pendulum che, invece, sono riusciti nell’impresa di fondere rock ed elettronica da clubbing come pochi negli ultimi anni.
“Tribe” è un disco altalenante: le fondamenta ci sono e come potenzialità siamo di fronte ad un nome tra i più grossi che il Regno Unito possa sfornare. Ma il fatto di voler mettere i piedi su più scarpe imprigiona Chase And Status in un limbo che, nella peggiore delle ipotesi, può far perdere loro fan da una parte e anche dall’altra.