Le venti canzoni che ricorderemo di questo 2017

Troppo facile fare le classifiche dei propri brani preferiti del 2017: è inevitabile una versione distorta, personalistica e limitata al proprio orticello di un anno che, a dirla tutta, ha dato molto più dal vivo che in ambito discografico. La vera sfida è quella di raccogliere più classifiche possibili, fare una quadra, mettersi le mani nei capelli e cercare di capire quali saranno le venti canzoni che ricorderemo nel bene o nel male dell’anno che terminerà tra una decina di giorni.

Una cosa è certa: il rock è sì vivo e vegeto, ma discograficamente non se la passa benissimo. Trainato nei grandi numeri più in sede live che nelle vendite, questo anche a causa della mancanza di effettive novità capaci di catalizzare le grandi masse (unica enorme eccezione Ed Sheeran e Imagine Dragons), nei piani altissimi delle charts non è riuscito a piazzare un brano destinato ad entrare “nella storia”. Ormai le rockstar moderne non sono più armati di chitarra ma di CDJ e di jet privato: sì, i DJ/Producer come David Guetta, Martin Garrix e i The Chainsmokers sono gli idoli totali del momento.

Il 2017 è l’anno dell’hip hop, il genere egemone che da qualche anno sta quasi monopolizzando i gusti dei giovani. Negli States la cosa è ormai consolidata, in Italia il fenomeno sta crescendo esponenzialmente, ma non assume ancora dimensioni tali da poter portare Kendrick Lamar in tour nel nostro Paese. Largo ai giovani ecco, non solo tra gli ascoltatori ma anche tra i brani più ascoltati.

Discorso a parte per la nostra Penisola: qui solo chi è afflitto da un negazionismo cronico non ammette che il 2017, e soprattutto l’estate, l’ha vinta Tommaso Paradiso con i suoi Thegiornalisti, riuscendo a piazzare due hit clamorose come “Pamplona” e “Riccione”. Ottimo anche il duo J-Ax e Fedez, anche loro tra gli elementi di spicco dell’anno, grande sorpresa per Coez e le conferme di Jovanotti e Cesare Cremonini a chiudere il cerchio.

Ah sì, dimenticavo: va alla grandissima anche la musica latina. E sì, quest’anno è uscita anche “Despacito”, ma mi sa che non la conosce nessuno.

La Musica Non C’è – Coez

Successo inspiegabile per il rapper romano/campano che, nel 2017, piazza l’anno della vita, al punto di riempire anche arene importanti come la capitolina Palalottomatica.

Poetica – Cesare Cremonini

Un ritorno coraggioso per Cesare Cremonini, un riscaldamento per quel 2018 che lo vedrà negli stadi, in quella che non è la consacrazione definitiva ma l’ulteriore conferma del suo grandissimo talento.

Pamplona – Fabri Fibra e Thegiornalisti

Hit dell’estate italiana part 1.

Occidentali’s Karma – Francesco Gabbani

Uno dei pochi successi sanremesi capaci di sfondare anche in radio. Magari tra vent’anni non ce la ricorderemo, ma l’impatto a breve è stato così enorme che, oltre ad ottenere ottimi risultati anche all’estero, è stata protagonista assoluta delle recite di fine anno delle scuole. Che per molti non vorrà dire nulla, ma è indicatore che sto pezzo ha vinto su tutte le fasce d’età.

Senza Pagare – J-Ax e Fedez

Un 2017 trionfale condito anche da un album, “Comunisti col rolex”, che è tra i più venduti dell’anno. Possono piacere o meno, ma delle opinioni negative altrui se ne possono fregare altamente.

Oh Vita! – Jovanotti

Jovanotti che lavora con Rick Rubin, il guru statunitense, a molti frega poco, per quanto mi riguarda è la perfetta chiusura del cerchio degli esordi nei quali scimmiottava i Beastie Boys. Ah, la canzone va alla grande fino al ritornello, poi soprassediamo.

Riccione – Thegiornalisti

Hit dell’estate italiana part 2.

Havana – Camila Cabello

L’unico talento vocale delle Fifth Harmony (se avete dubbi cercatevi dei video, anche promozionali, e fatevi un’idea) decide di correre da sola e piazza una hit latina clamorosa. Con tanto di spassosa clip introduttiva da telenovela sudamericana.

New Rules – Dua Lipa

Questo probabilmente sarà uno dei pochi brani che ci ricorderemo a lungo: un inno femminista cantato da uno dei futuri nomi caldi del pop internazionale.

Closer – The Chainsmokers Featuring Halsey

Le nuove rockstar, che collaborano con le novità della musica ma anche con colossi del mondo discografico.

Something Just Like This – The Chainsmokers & Coldplay

Vedi sopra. Sembrerà strano piazzare due brani di uno stesso artista ma, in questo caso, la scelta ci sta tutta.

Jason Derulo – Swalla

Il re dello swag non tradisce: brano ignorante, inutile e condito di gnagna come non ci fosse un domani. Perfetto per le serate Mamacita.

Despacito – Luis Fonsi feat. Daddy Yankee

Non dico nulla perché in molti ne hanno dette tante sentendo questa canzone. Inflazionata.

Believer – Imagine Dragons

Gli Imagine Dragons sono i nuovi Coldplay, punto. E lo sarebbero diventati indipendentemente dalla scelta di questa canzone per uno spot.

Humble. – Kendrick Lamar

Il nome simbolo dell’hip hop americano insieme ad Eminem, in quello che è l’anno della sua ulteriore consacrazione. Colosso.

That’s What I Like – Bruno Mars

Il lato bello, coloroso, funkettoso del pop internazionale. Il nuovo Michael Jackson? Se dovesse resistere qualitativamente per altri dieci anni potrebbe raggiungerlo, vendite escluse.

Rockstar – Post Malone Featuring 21 Savage

Uno dei fenomeni più seguiti di questa parte finale dell’anno. “Rockstar” come trampolino di lancio per un 2018 di successo?

Sean Paul – No Lie

L’altro re dello swag torna dopo un lungo silenzio e lo fa con il superbotto.

Shape of You – Ed Sheeran

L’unica vera star under 30 in circolazione: tre album, decine di milioni di copie vendute, Wembley Stadium imballato più e più volte. Trionfatore.

Sign Of The Times – Harry Styles

Che Harry Styles fosse la persona sulla quale puntare degli One Direction lo si era capito dal primo secondo. Questo brano ha dimostrato che chi decise di scommettere su di lui ai tempi di X Factor vinse facilmente.

Look What You Made Me Do – Taylor Swift

La Divina torna in versione bad girl tutto sommato credibile.

Bonus Track

Alice Merton – No Roots

EH NO RAGA, il lato personalistico/orticellistico di questa classifica lo voglio mettere anch’io. Personalmente conosciuta per puro caso la scorsa estate, di lei ne stanno parlando fin troppo bene in buona parte del mondo (ultimo in ordine cronologico Billboard). Segnatevi Alice Merton: tra poco potrebbe fare grandi cose, viste le premesse.