Il 21 giugno è uscito “Tropea”, il nuovo singolo di Scarda. Il cantautore di origini partenopee torna in radio dopo il successo di “Tormentone” per dare il la al suo nuovo tour estivo che lo vedrà anche aprire il concerto di Calcutta al Rock In Roma di questa sera.
Il 21 giugno prossimo è uscito il tuo nuovo singolo Tropea, un brano dal sapore estivo. Come è nata? Ed è voluto farla uscire proprio il primo giorno d’estate?
È nata pensando alle estati che a Tropea (e dintorni) ho passato, che poi é ciò che in estate succede a tanta gente, sicuramente c’è un elemento nostalgico, parlo di cose accadute nel passato, se c’è una stagione che più mi provoca nostalgia, per le cose che sono passate e non ritorneranno é proprio l’estate. Ovviamente per trasmettere tutto ciò si é voluto scegliere un sound molto estivo, farlo uscire il 21 Giugno é stata una scelta simbolica.
Ci sarà un video promozionale per questo brano?
Chi sa…
Tropea arriva in un percorso di vita che ti ha visto percorrere momenti della tua vita in diversi punti dello Stivale. Quanto ha pesato ciò nella tua musica?
Quando viaggio, quando mi sposto, di solito mi giro e guardo sempre nella stessa direzione. Ciò che cambia é il punto di vista. È tutto un discorso metaforico, voglio dire che quando mi allontano dal luogo in cui sono accadute le cose che racconto riesco a elaborare meglio, ed é in questo senso che questi chilometri che percorro pesano sulla mia musica.
La tua biografia dice “sebbene inesistente in qualsiasi scena musicale fino al 2012”. Perché hai deciso di iniziare così tardi?
Perché prima pensavo a studiare, sono laureato in Giurisprudenza, ma a pochi esami dalla fine mi sono reso conto che non era ciò che volevo fare. Ho iniziato a mettermi in gioco con questa cosa della musica, ma con l’ingenuità di chi non aveva mai frequentato altri artisti, o ambienti musicali in generale. Questa ingenuità l’ho pagata, mi ha fatto perdere sicuramente molto di tempo, ma l’importante é aver superato quella fase, ora il meccanismo lo conosco meglio, mi riesco a muovere con maggiore consapevolezza .
Quando altri fanno la gavetta con collaborazioni o album insipidi, tu hai esplorato il mondo delle colonne sonore, ricevendo anche una nomination ai David per “Smetto quando voglio”. Sei stato spinto a fare questa esperienza perché appassionato di cinema o tutto ciò è nato per puro caso?
È stato puro caso, il regista mi ha beccato per pura fortuna, intuendo, però, che potevo essere il cantautore che faceva al caso suo. Ciò mi ha fatto fare una gavetta di lusso, con un seguito di pubblico nelle città già dall’inizio. Il pubblico però non basta, devono conoscerti gli addetti ai lavori della musica, perché faccio musica, non cinema. In ogni caso é stata un’esperienza molto importante, fra le altre cose ho scoperto di poter scrivere “su commissione”, cosa che non sapevo prima di allora e che mi torna utile oggi.
Il tour proseguirà per tutta l’estate con molte date al Centro Sud e poche al Nord. E’ una questione di opportunità geografica o la tua fanbase è più vasta al Centro Sud?
In estate molti tour sono sbilanciati verso sud. In ogni caso non scelgo io dove suonare, sono i promoter locali che scelgono chi chiamare, anzi, se parliamo di “fan base” , vorrei che fosse coinvolta molto di più nelle scelte delle line up, posso assicurarvi che alcuni artisti girerebbero di meno, e altri di più.
Tormentone è ormai prossimo all’anno, essendo uscito ad ottobre 2018. Stai già pensando al suo erede?
Ci sto pensando e ci sto lavorando. Spero sia un erede degno.