Renato Zero: in uscita l’attesa ristampa della sua discografia

Il cantautore romano ha deciso di celebrare i sessant’anni appena compiuti regalando ai propri fan l’attesissima raccolta di tutti i titoli della sua ultratrentennale carriera. Si tratta, in alcuni casi, di album introvabili sul mercato, in quanto mai più pubblicati, per volontà dell’artista, dopo la loro prima uscita.

Le prime quattro perle che escono dallo scrigno di  Renato Zero sono: “Tregua”, “Artide Antartide”, “Via Tagliamento 1965-1970” e il rarissimo “Prometeo”. Gli album – pubblicati da Tattica e distribuiti da Indipendente/Mente – dal 4 novembre sono disponibili nei negozi in CD e dal 26 novembre lo saranno anche su iTunes e sugli altri canali digitali (distribuzione digitale  Kiver/Tattica). Questi album mancano dal mercato da oltre 25 anni.

“Fui saggio ad esigere da me e dai miei “collaboratori” quell’autonomia indispensabile a farmi vivere sereno – spiega Renato – Una condizione apprezzata anche dalle mie opere che evitarono così di venire abusate. Senza controllo né regole. Renato Zero è sopravvissuto, così, alla “spremitura selvaggia“, all’impietoso “bagno sacrificale” delle compilations (tranne una, mai autorizzata, e, per questo, fatta ritirare dal mercato da un Giudice). Oggi la mia Discografia si può considerare “salva”! La ritroveremo integra e prepotentemente ancora disponibile “in vetrina“, per il piacere di chi, a suo tempo, si perse un tale vantaggio (proprio oggi ho licenziato la modestia)! “Tutta la produzione” successiva al periodo di “sperimentazione”, che, pur se fecondo e fondamentale, rese ancora più incisivo ed accattivante il percorso successivo, che va dall’ album doppio “Tregua“, fino all’ultimo  lavoro “Presente”. E’ di tutto questo arco di tempo che stiamo parlando. Oggi, è come se questa musica rinascesse nuovamente. Sfidando “I nuovi scettici”. Quell’ormai prevedibile disincanto che sta offendendo la musica. Queste mie canzoni, però, hanno ancora voglia di scendere in strada. Di farsi sentire. Di palesare il loro punto di vista. Non accettando alcuna “sordina”. Renato c’era. Renato c’è. E se Dio vuole è ancora  lì “sullo scaffale“. Ancora fragrante. Ringrazio Voi tutti per aver dato aria ai miei pensieri. Alle mie parole. Alle mie armonie. Grazie soprattutto per avermi “cantato sempre”: d’estate e d’inverno. Nella gioia e nella tristezza. Ma, soprattutto, grazie per avere compreso il mio bisogno di sentirmi…vivo!”

I quattro dischi che tornano nei negozi in questi giorni sono: Tregua, suo primo album doppio, pubblicato nel 1980, tra i titoli più venduti dell’intero catalogo (oltre un milione e 200 mila copie). Il disco, dedicato al padre, è quello che  segna la  maturità artistica di Renato: un modo per ringraziare il genitore dell’educazione ricevuta, libera da costrizioni e pregiudizi. Ed è grazie a questa libertà che Renato non ha paura di affrontare  temi “scomodi” come l’omosessualità (Onda gay) e la caccia (Non sparare!), l’amore e la religione (Potrebbe essere Dio), senza mai perdere la consueta vena ironica (Profumi, balocchi e maritozzi). In Tregua è pubblicata per la prima volta la canzone Amico, divenuto uno dei brani più famosi del suo repertorio.

Artide Antartide, è il secondo doppio album di inediti di Renato, pubblicato nel 1981. Qui ‘ufficializza’ ne “I figli della topa” il neologismo “sorcini” per i suoi fan, da lui così soprannominati quando in Toscana, dopo un concerto, li vide ronzare numerosissimi attorno a sé sfrecciando sui loro motorini.

E ancora, Via Tagliamento 1965-1970, album dell’82 dedicato al Piper. Delle quattro pubblicazioni, questa è quella che meglio esprime una stagione precisa della vita di Renato: un modo dell’artista romano per tornare a raccontare gli anni Sessanta partendo dal mondo che ruotava attorno allo storico locale romano collocato, appunto, in Via Tagliamento. Il disco include le tracce Soldi e Viva la Rai, rispettivamente sigla di testa e di coda del popolarissimo programma televisivo “Fantastico 3”.

Il quarto titolo è Prometeo, doppio live del 1991. Il disco contiene, tra l’altro, l’inedito Spalle al muro, canzone con la quale Zero arrivò secondo al Festival di Sanremo dello stesso anno, e una versione live de L’equilibrista, pezzo scritto nel 1965 e mai registrato prima. La ristampa di Prometeo è una vera e propria chicca, attesissima tra gli appassionati, poiché, dopo la pubblicazione, il disco è stato disponibile solo per brevissimo tempo nei negozi e sino ad ora non è mai stato ristampato.

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