The Mighty Mighty Bosstones The Magic Of Youth

mighty mighty bosstones magic of youth recensione

Tornano i The Mighty Mighty Bosstones e lo fanno in grande stile, con il nono disco, ‘The Magic Of Youth‘, che lo stesso frontman Dicky Barrett definisce come damn good. L’ultimo lavoro, pubblicato a distanza di soli due anni dal precedente, ‘Pin Points And Gin Joints‘, vede ancora Ted Hutt (ha lavorato con Flogging Molly, MxPx, Dropkick Murphys, Street Dogs, Jesse Malin, Chuck Ragan e Bouncing Souls su tutti) alla produzione; una garanzia di qualità, qualora ve ne fosse bisogno, per quella che può essere considerata l’ultima fatica dei padri putativi dello skapunk.

L’apertura del disco è affidata a ‘The Daylights‘ e si viene subito catapultati in questa nuova dimensione ricca di riff tormentone da ascoltare in loop, conditi da fiati mai banali e di cui non si abusa troppo per tutto il disco, il tutto legato dalla voce di Barrett, sporca, tagliente a volte addirittura perforante. Segue il singolo europeo ‘Like A Shotgun‘, una delle migliori tracce presenti sul disco, diretta e dal titolo emblematico, dopo l’ascolto ci si sente come se nelle orecchie fosse entrato un colpo di fucile a pompa e che qualcosa sia incastrato nel cervello tanto da creare una dipendenza.

Altri pezzi da non sottovalutare sono ‘The Upper Hand‘, ‘The Ballad Of Candlepin Paul‘ e ‘They Will Need Music‘. ‘Open And Honest‘ è il giusto diamante incastonato nella posizione di maggior visibilità, chiude un album ricco di possibili singoli e perle senza sfigurare, anzi, avendo la peculiarità di racchiudere in una manciata di minuti tutte le caratteristiche fondamentali dei Bosstones.

Fan e non fan unitevi quindi, qui non si parla di una moda, non abbiamo tra le mani il solito prodotto costruito a tavolino, ma un bel disco pieno di buona musica e riff a cui è impossibile dire (metaforicamente) no. Piede e testa si muovono all’unisono, a tempo, per circa quaranta minuti di puro skapunk vecchio stile ma fatto talmente bene da suonare fresh anche nel 2011. Senza dubbio si parlerà molto di questo disco, il sentore è quello che nessuno rimarrà deluso date le premesse e le potenzialità contenute in ‘The Magic Of Youth‘.

Federico Croci

Leave a comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *