Si è tenuta al Gran Teatro Geox di Padova la prima delle due date che Mika ha programmato in Italia per l’autunno del 2012; concerti con i quali l’artista anglo-libanese propone nel nostro Paese gli estratti dal suo ultimo lavoro “The Origin Of Love“. Davanti ad un pubblico numeroso, Mika presenta loro la sua nuova natura: meno colori e meno divertimento rispetto al tour estivo del 2010, ma non per questo meno qualità, che resta sempre altissima. Rivoluzione anche dal lato del look, più retrò, e come backing band, nuova di zecca e che dà al sound un mood più vicino alle sonorità del Centro e Sudamerica, grazie anche all’introduzione di un percussionista, rivoluzionando quando possibile anche i brani degli altri due lavori. Unico collegamento con il passato “in cartoon motion” i pigiamoni oversized bianchi a pois verdi con i quali erano vestite le coriste prese dalle scuole di canto di Padova, vere e proprie ospiti speciali della serata.
Una scaletta che, escludendo l’ordine di alcuni brani, ricalca quanto già proposto nel tour nordamericano e nelle prime date di quello europeo: letteralmente saccheggiati l’ultimo “The Origin Of Love” e lo straordinario debutto “Life In Cartoon Motion“, in una setlist di quasi due ore che lascia solo le “briciole” al secondo lavoro “The Boy Who Knew Too Much” (rappresentate in ogni caso da tracce del calibro di, ad esempio, “We Are Golden“, “Blame It on the Girls” e “Rain“). E anche se i brani del nuovo lavoro sono stati capaci di catturare l’attenzione di tutti, dal singolo “Celebrate” alla simpatica “Love You When I’m Drunk“, è scontato vedere negli estratti dal debutto i momenti di maggiore coinvolgimento emotivo: perché “Grace Kelly“, “Relax, Take It Easy“, “Lollipop” e “Happy Ending” (le ultime due suonate con arrangiamenti differenti rispetto alla versione studio) sono brani destinati a diventare degli evergreen, grazie anche ad un battage radiofonico e televisivo che le ha messe, giustamente, sulle orecchie di tutti.
Una serata filata via liscia come l’olio, se non fosse stato per dei problemi tecnici a metà esibizione, che hanno lasciato per una manciata di minuti l’impianto audio ko. Per il resto, la definitiva affermazione a livello di qualità ed estro artistico di uno dei talenti vocali più clamorosi degli ultimi vent’anni. Perché, purtroppo, l’affetto del pubblico pare sia destinato, almeno nel nostro Paese, a calare in maniera tangibile.
Nicola Lucchetta