Gli organizzatori dell’Home Festival hanno pubblicato una lettera aperta destinata alle istituzioni, allo scopo di riuscire a creare sinergie e collaborazioni in vista dell’edizione 2013. I produttori della rassegna trevigiana, capaci di radunare quasi 90000 presenze nella quattro giorni dello scorso anno (tra gli headliner Subsonica, Teatro Degli Orrori, Afterhours, Africa Unite e Rumatera) e di vincere il premio come Miglior Festival agli On Stage Awards, ha infatti già iniziato a muovere la macchina organizzativa in vista della prossima estate. Il primo capitolo si terrà infatti il 5 marzo all’Home Rock Bar con un secret show, organizzato in collaborazione con lo sponsor Heineken, nel quale sarà presente un ospite di caratura internazionale e saranno inoltre presentate le linee guida di Home Festival 2013. Un anno definito “di transizione” dagli stessi organizzatori, che si aspettano di portare il progetto alla sua massima espressione nel 2014.
Proponiamo qui sotto il testo integrale della lettera aperta inviata a istituzioni e stampa specializzata:
Sono giorni decisivi nella definizione dell’edizione 2013 dell’Hf. I main artist sono già stati opzionati, nel circuito delle agenzie italiane e internazionali la visibilità di un palco da 85.000 persone fa gola a tutti e già si ragiona di un’edizione da urlo, con nomi noti a livello mondiale, ma prima di iniziare a dare le conferme gli organizzatori devono decidere dove si svolgerà la manifestazione. Se dal punto di vista artistico iniziano a delinearsi le linee guida della manifestazione, sul fronte della logistica, gli organizzatori dell’evento sono ancora titubanti: vale la pena rimanere a Treviso?
Da un lato, c’è una sensibilità in aumento da parte delle istituzioni che hanno mostrato massima disponibilità e si stanno attivando: nessuno vuole che l’HF se ne vada da Treviso. Anche perché si dovranno dare delle risposte nel momento in cui tale manifestazione non sarà più tenuta. Di certo, in campagna elettorale se ne parlerà e, almeno al momento, nessuno sembra contrario all’evento.
Per questo, l’organizzatore del miglior festival d’Italia Amedeo Lombardi, vuole porre adesso dei paletti chiari per capire se Treviso vuole veramente veder nascere in grembo un evento che nel corso del prossimo triennio mira a diventare la manifestazione italiana musicale più importante a livello internazionale. “E’ necessario uno sforzo comune e corale”, dice. “Un investimento che la città deve fare su stessa e dal punto di vista sociale e dal punto di vista culturale, ma anche e soprattutto da quello commerciale in modo da continuare a mantenere la manifestazione ad ingresso gratuito con servizi, garanzie e sicurezza sempre di alto livello. Le richieste che facciamo e di cui abbiamo bisogno sono semplici e sempre le stesse, ma sulle quali poi gli amministratori saranno chiamati a decidere dandoci delle risposte. E un conto è dire “sì, ci piace l’Hf”, un altro è essere veramente operativi”.
Ecco le cinque richieste dell’Hf:
1. Definitiva bonifica, messa in sicurezza della Dogana attrezzando l’area, rendendola idonea allo svolgimento anche di altre manifestazioni
2. Agevolazioni nella gestione di parcheggio e viabilità locale, per sgravare l’organizzazione dei compiti logistici connessi alla movimentazione delle auto, moto e bici che arrivano in Dogana
3. Istituzione di bus navetta dalla stazione dei treni, dall’aeroporto e dal centro città verso la Dogana durante il festival, al fine di agevolare il turismo locale anche durante il giorno
4. Disponibilità da parte della città (bar, negozi, ristoranti, hotel, altre attività commerciali e altri organizzatori di eventi culturali) ad accogliere migliaia di presenze e a intrattenerli con eventi paralleli al festival, per realizzare un grande cartellone che faccia muovere gente da tutta Italia e non solo, che arriveranno in Dogana dando loro una motivazione per farli andare al centro di Treviso o in visita nella sua provincia
5. Disponibilità a realizzare un campeggio temporaneo nelle vicinanza dell’area Dogana o provvedere a realizzare dei pacchetti ad hoc, ma estremamente economici, per l’ospitalità di questi visitatori “low cost”
“Noi da Treviso non vogliamo muoverci, il nostro cuore è qui. Ma spesso amare una persona che non ti contraccambia è doloroso e dannoso”, chiude Lombardi. “Ci piace la musica, la gioia, la gente e noi non vogliamo soffrire per un “qualcosa” che viene pensato, creato e realizzato con non poca fatica per tutt’altro motivo: ed in questo ci stiamo riuscendo ma non riusciamo a far capire il valore, le potenzialità e le opportunità che questa kermesse realizza e che noi renderemo pubbliche il prossimo 5 marzo con il secret show all’Home, in Fonderia”.