Bello ma non indimenticabile come il debutto Tell All Your Friends, pietra miliare dell’alternative rock statunitense degli anni Zero. Di sicuro, un album per il quale non era necessaria la tanto sbandierata reunion della formazione originale dei Taking Back Sunday. L’omonimo disco è composto da 11 brani senza un vero e proprio filo conduttore: l’iniziale El Paso fa iniziare col botto un cd dove troveremo lungo il percorso delle ballad (Sad Savior), intro che sembrano rubate ai 30 Seconds To Mars (Faith), episodi teen pop (This Is All Now) e parti energiche che guadagneranno sicuramente punti in sede live (Money e la già nota Best Places To Be A Mom, pubblicata alcune settimane fa in versione demo). Il fatto che le canzoni siano tra loro sconnesse, senza elementi comuni che le colleghino tra loro, non è un qualcosa da vedere negativamente: salvo alcuni episodi discutibili, piazzati tutti nella parte finale (Call Me In The Morning non è la miglior scelta per chiudere un album), la qualità del materiale è comunque notevole.
La vera notizia di Taking Back Sunday, in realtà sta nel fatto che la lineup sembra abbia raggiunto una certa stabilità dopo anni turbolenti. Godiamoci intanto un buon disco di passaggio come questo sperando che questa sensazione venga confermata nel tempo.
Nicola Lucchetta